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creato da G. Visetti * diretto da F. Fontanella

 


Polistes gallicus (vespa cartonaia)


Polistes gallicus (vespa cartonaia)


Polistes gallicus (vespa cartonaia)


Polistes gallicus (vespa cartonaia)


Polistes gallicus (vespa cartonaia)

Scheda naturalistica


Famiglia: Vespidae

 Polistes gallicus L.

Nome comune: vespa cartonaia.

Descrizione: vespa dalla tipica livrea giallo-nera e corpo nettamente diviso in tre regioni (capo, torace, addome). Capo mobilissimo, provvisto di grandi occhi composti in posizione laterale e tre ocelli centrali, antenne e apparato boccale di tipo masticatore con breve lingua atta a lambire sostanze zuccherine. Torace con due paia di ali membranose, le anteriori più grandi unite alle posteriori per mezzo di uncini, così da apparire come un'unica ala; in posizione di riposo le ali sono ripiegate in senso longitudinale. Addome affusolato provvisto di pungiglione velenifero.

Specie simili: vespa comune (Vespula vulgaris) si distingue facilmente perché ha la parte anteriore dell'addome squadrata.

Habitat: tra gli arbusti della macchia e della gariga, in prossimità degli abitati e, in genere, in qualunque posto buono ad ospitare il nido.

Ecologia e biologia: la vespa cartonaia appartiene al gruppo delle vespe sociali, vive perciò in una colonia fondata da una regina capostipite ad inizio primavera. La regina feconda, scampa ai rigori dell'inverno riparandosi in luoghi caldi e asciutti; ad inizio aprile si desta ed inizia la fondazione della colonia: come prima cosa individua un luogo riparato, poi raccoglie pezzetti di corteccia dagli alberi che mastica riducendoli in una pasta di carta grezza, il meteriale servirà a edificare il primo nucleo del nido. Costruite le prime celle la regina vi depone un uovo al centro, provvedendo al mantenimento fino alla schiusa delle larve e alla metamorfosi delle vespe adulte, che diventeranno la casta operaia. La nuova manovalanza ingrandirà il nido, procaccerà cibo e difenderà la colonia, la regina continuerà invece nel suo lavoro di ovopositrice. La colonia col tempo assume l'aspetto di un rosone, di colore grigio-argenteo, fissato al tetto del riparo tramite un peduncolo a colonna; nel massimo sviluppo, periodo fine luglio, il nido ospiterà circa 80-100 celle. La vità della colonia è interamente finalizzata al mantenimento del nido, solo con l'approssimarsi dell'autunno sarà allevata la discendenza destinata all'accoppiamento, le femmine fecondate scamperanno all'inverno riparandosi dal freddo, mentre il resto della colonia perirà.

I nidi della vespa cartonaia in alcune ore della giornata sono esposti al cocente sole estivo, l'intera colonia di vespe per limitare l'aumento della temperatura, che potrebbe uccidere le larve, si dispone sulle celle e inizia a far vibrare velocemente le ali così da creare un flusso di aria refrigerante, una sorta di ventilatore fai da te.

Benché nell'aspetto esteriore la vespa cartonaia ricordi la vespa comune, si tratta di una specie molto meno aggressiva ed è raro subire un attacco. La colonia solo se pesantemente infastidita, sentendosi minacciata, reagisce scagliandosi contro l'assalitore, luso del pungiglione velenifero non è però immediato, ma preceduto da numerosi tocchi di avvertimento.

Note: la specie è comune nei Monti Lattari e in penisola sorrentina e Capri.

Frequente nidifica nei pressi di case e casolari rurali e, nonostante sia inoffensiva e bella a vedersi, è perseguitata dagli abitanti, afflitti da ignoranza e timori ingiustificati, che col fuoco distruggono i nidi.

Testi consultati:

1) BACCETTI B., et al., 1994; 2) CHINERY M., 1998; 3) ROLAND M., 1949; 4) WIGGLESWORTH V. B., 1973.

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Polistes gallicus (vespa cartonaia)

Polistes gallicus (vespa cartonaia)


Polistes gallicus (vespa cartonaia)


Polistes gallicus (vespa cartonaia)


Immagini e testo a cura di Ferdinando Fontanella


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