creato da G. Visetti * diretto da F. Fontanella
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Scheda naturalistica Famiglia: Ranidae Rana klepton esculenta Linnaeus. Nome comune: rana verde, rana esculenta Nome inglese: edible frog Nome locale: ranògna Descrizione: è la rana più comune d'Italia, tuttavia è molto complesso definire con precisione questa entità. Il termine klepton è, infatti, usato per quelle forme che non possono essere ascritte a vere specie, ma risultano essere una particolare categoria di ibrido originato dall’incrocio di due vere specie. In linea generale possiamo dire che l'animale ha aspetto slanciato, il capo non è distinto dal tronco, muso arrotondato e prominente. Pelle liscia e debolmente verrucosa, livrea del dorso verde con macchie sparse bruno-nerastre, colorazione ventrale generalmente bianco macchiettato. Habitat: rana legata all'ambiente acquatico anche da adulta, vive in prossimità di piccoli corsi d'acqua, laghi, paludi, stagni, canali d'irrigazione. Spesso trova riparo immergendosi e nascondendosi tra le erbe e le rocce del fondo. è possibile trovare questa specie da 0 a 800 m s.l.m., maggiormente diffusa, però, nella fascia altitudinale tra 0 e 400 m. Ecologia e biologia: specie attiva da marzo a novembre, con diapausa nel periodo invernale più freddo. Si riproduce da aprile a giugno, caratteristici in questo tempo i canti riproduttivi e territoriali dei maschi. L'accoppiamento avviene in acqua, il maschio si posiziona sul dorso della femmina e feconda le uova man mano che questa le depone (fecondazione esterna). Ad ogni deposizione la femmina produce alcune migliaia di uova di piccole dimensioni. La schiusa avviene dopo circa una settimana. La larva ha la forma di uno spermio, testa ovoide massiccia e coda robusta, ha regime alimentare onnivoro ed è preda di pesci, bisce e insetti acquatici. La metamorfosi avviene dopo 2-3 mesi, le piccole rane appena metamorfosate hanno una lunghezza di circa 2-3 cm, sono predatori di invertebrati (insetti, molluschi, lombrichi) e preda di uccelli acquatici, bisce e mammiferi carnivori. Note: numerosi semplari sono stati osservati nei canali d'irrigazione dei coltivi e nei pressi delle polle di risorgiva nelle aree planiziali del comprensorio stabiano. Numerosi anziani ricordano che in passato questa rana era oggetto di caccia a scopo alimentare. Famigliare a quel tempo era la figura, ormai scomparsa, del venditore ambulante di ranògne. Il lavoro di questo personaggio consisteva nel cacciare le rane, squoiarle, e venderle in giro per casali e paesi. Testi consultati: 1) D'ANTONI S., et al. - 2003; 2) SINDACO R., et al., 2006. |
Immagini e testo a cura di Ferdinando Fontanella |
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