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Le ginestre

(di Sandro Strumia)


GinestraCol nome di Ginestre vengono comunemente indicate quelle piante cespugliose che nei periodi primaverili colorano di giallo il paesaggio mediterraneo con i loro fiori spesso intensamente profumati. Sono tutte esponenti della Famiglia delle Leguminose nella quale rientrano anche quelle piante che producono legumi commestibili, come i Fagioli (nelle loro tantissime varietà), i Ceci, i Piselli e le Fave, dalle quali deriva l'altro nome di questa Famiglia, Fabacee. 

Queste piante vengono anche comunemente indicate come Papilionacee (dal latino papilio,onis = farfalla) in quanto il loro fiore presenta una struttura molto particolare che ricorda in qualche modo una farfalla ad ali spiegate. 

Le Ginestre però, pur appartenendo ad una stessa Famiglia, sono diverse tra loro, ed ognuna di esse rappresenta una specie ben distinguibile dalle altre, naturalmente osservate da molto vicino e con una buona dose di esperienza. 

In Penisola molto comune è la Ginestra odorosa (
Spartium junceum L.), facilmente riconoscibile da tutte le altre in quanto il suo fusto è privo di foglie; per tale ragione esso si presenta costituito solamente da un cospicuo numero di rami dall'aspetto e dalla consistenza giunchiforme. Proprio da quest'ultimo carattere deriva il termine junceum del binomio scientifico e, soprattutto, la possibilità di utilizzare i suoi rami per la costruzione di panieri, cesti o sedie in sostituzione dei Giunchi. Le foglie e i rami giovani della Ginestra odorosa vengono utilizzati per ricavarne una tintura di colore giallo; da tutta la pianta si ricava­vano fibre tessili che venivano usate anche nella fabbricazione della carta. 

La Ginestra odorosa è una pianta afilla, cioè priva di foglie; già a proposito del Leccio abbiamo visto come, attraverso gli stomi, la pianta possa perdere notevoli quantità di acqua ed ecco che allora la Ginestra odorosa risolve drasticamente il problema eliminando le foglie. Per essere precisi le foglie sulla pianta non sono completamente assenti: quelle che spuntano sono però molto piccole e pelose di sotto, ma soprattutto hanno una vita molto breve e cadendo lasciano i rami del tutto nudi. 

La afillia, se da una parte protegge la pianta da una pericolosa perdita di acqua, potrebbe però influire negativamente sul suo rendimento fotosintetico. Le foglie infatti rappresentano la zona industriale della pianta, il luogo dove sono raccolte una serie di strutture e di sostanze che formano un vero e proprio stabilimento chimico, uno dei pochi a non aver bisogno di nessun tipo di depuratore per il trattamento dei suoi rifiuti. La chiusura di questa fabbrica, la foglia, potrebbe quindi compromettere la sopravvivenza della pianta se i suoi macchinari, le sue strutture e le sostanze in essa contenute non venissero spostate in un'altra zona.

Una prova evidente di questo trasloco è data dal colore dei fusti che, invece di essere esclusivamente marrone come accade nella maggior parte degli arbusti ed alberi, presentano una netta colorazione verde; ciò è dovuto alla presenza di clorofilla all'interno dei suoi tessuti, nei quali vengono concentrate le attività fotosintetiche. 

La Ginestra odorosa è inoltre capace di difendersi efficacemente dagli incendi; infatti, anche se brucia in un incendio, ha la proprietà di produrre dei nuovi rami (polloni) dalle parti rimaste meno esposte all'azione distruttiva del fuoco. Grazie a questa sua straordinaria vitalità, è possibile osservare individui sui quali, accanto alle parti bruciate da un incendio molto recente, già compaiono i nuovi rami.


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